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MICROBIOMA ED OMEOSTASI

  • 16 Giugno 2021
  • Guide, Viso
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  • Autore: Flower Tales

Microbioma ed omeostasi cutanea: in che modo i cosmetici si prendono cura della salute reale della nostra pelle? Scopriamolo in questo breve articolo.

Microbioma ed omeostasi cutanea, fra cosmesi e salute: una questione culturale e commerciale

Premessa: come viene percepita la cosmesi destinata alla pelle? Da sempre la cosmesi, anche quella consapevole, spinge sul desiderio che hanno i consumatori di ringiovanire il proprio aspetto.

L’Italia ha una forte cultura scientifica legata a discipline mediche e farmaceutiche. Nel nostro paese, infatti, la cosmesi non viene vista come una strada percorribile per risolvere disagi profondi e patologie cutanee. Questo è un bene: la cosmesi non è un rimedio curativo.

Questa cultura ha però portato, in parte, a vedere la cosmesi come una disciplina superficiale. Il cosmetico è visto come uno strumento per nascondere i difetti, risultare più belli e migliorare il proprio aspetto estetico.

La stessa parola “cosmetico” spesso viene più associata al make-up (cosmesi decorativa), anziché alla dermocosmesi (o cosmesi bianca) ovvero quella dedicata alla cura della pelle.

Fino a non pochi anni fa, la pagina di Wikipedia in lingua italiana, dedicata alla cosmesi (vedi link esterno) parlava solo di make-up. Tutt’ora, seppur con integrazioni, è in uno stato migliorabile e si porta dietro ancora l’impostazione iniziale di quando parlava solo di cosmesi decorativa.

Poco prima della pandemia che ha interessato questi anni venti del secondo millennio (la quale ha portato tutto il settore cosmetico a parlare di gel igienizzante mani per due interi anni mentre prima era un argomento perlopiù associato ad un’azienda che produceva candeggina) si stava iniziando a parlare di microbioma ed omeostasi cutanea.

Microbioma ed omeostasi cutanea, perché è così importante?

microbioma ed omeostasi cutanea

Microbioma ed omeostasi cutanea: parole “belle” con un forte potenziale di marketing. Ma non sono solo marketing, è il pretesto migliore per parlare cosmesi da un altro punto di vista: conoscere la propria pelle e prendersene cura. Che è anche un po’ il concetto che sta alla base della cosmesi fa-da-te Flower Tales.

La cosmesi può veramente iniziare ad essere vista come una delle possibili strade per migliorare la salute reale della cute; anzi: è la strada quotidiana più importante insieme ad una corretta detersione.

Non solo estetica. Con i nuovi prodotti “biotici” pro-omeostasi, i cosmetici non sono più rivolti solo a chi vuol sembrare più giovane, ma anche alle minoranze di utilizzatori.

Minoranze di utilizzatori: ovvero persone che hanno la pelle sensibile, delicata con continue reazioni, sfoghi e disagi cutanei. Disagi che negli anni non sono mai riusciti a spiegarsi ed a risolvere.

Disagi non risolti perché ritenuti “leggeri”, e quindi trascurati, o “genetici” e quindi affrontati con rassegnazione (vedi la differenza fra pelle secca e pelle disidrata). Casi che quasi mai arrivano ad essere affrontati dal dermatologo. I disagi però ci sono e la gente ne convive per tutta la vita senza saperne il perché.

Offrire prodotti specifici per pelle sensibile, anche se è un claim meno appetibile di “anti-age”, non vuol dire non soddisfare chi cerca prodotti ringiovanenti. Una pelle con il microbioma in salute, risulta davvero più giovane, più uniforme e più luminosa.

Il microbioma è così fondamentale che fra qualche anno ogni cosmetico avrà in formula un ingrediente il cui scopo è quello di preservarlo e favorirlo. Esattamente come ad oggi praticamente ogni cosmetico ha al suo interno un ingrediente antiossidante.

Microbioma o microbiota?

Il microbioMa è patrimonio genetico di tutti i micro-esseri (perlopiù batteri) che vivono in sinergia sulla nostra pelle, questi micro-organismi sono detti microbioTa.

Il ruolo del microbiota cutaneo: la flora batterica che vive sulla nostra pelle

Questi batteri sono in parte responsabili della resilienza cutanea: ovvero la capacità della pelle di resistere alle aggressioni. Sono anche, in parte, responsabili dell’omeostasi cutanea: ovvero la capacità della pelle di ripristinarsi. La pelle, infatti, tende a tornare fedele a se stessa, di riprendere e mantenere il proprio equilibrio, durante e dopo uno stress multifattoriale.

Come lo fanno? Proteggendo se stessi proteggono la pelle, creano infatti un biofilm che è la loro casa, il loro habitat, che li protegge da aggressioni esterne; questo biofilm protegge anche la pelle.

Inoltre ci sono batteri più buoni per la pelle e batteri meno buoni, o meglio: meno desiderabili perché meno sinergici, meno simbiotici. Ci sono anche batteri che hanno un comportamento mite e altri che hanno un comportamento aggressivo, sopratutto quando diventano numerosi ed incontrollati.

Squilibri e stress portano colonie di batteri “problematici” a vincere su colonie più pacifiche. Queste instabilità creano reazioni cutanee indesiderate (rossori, pruriti, infiammazioni, infezioni, acne e addirittura patologie).

Inoltre una detersione sbagliata o l’alcol dei gel disinfettanti possono distruggere il biofilm e quindi compromettere la colonia batterica buona lasciando la pelle indifesa. Ecco perché in community proponiamo molte ricette di detergenti con almeno all’interno un attivo amico del microbioma (scopri quali sono cliccando QUI), oppure gel igienizzanti mani con all’nterno ingredienti pro-biotic like ed idratanti, come la ricetta che trovate a questo link: ecomuchina per mani delicate e usi intensivi 100% a pallino verde

Infine, un microbioma non in salute porta ad un assottigliamento della barriera cutanea. Una maggiore reattività della pelle quindi, che diventa più grave e frequente nei casi di pelle sensibile e zone delicate.

Un buon attivo che si occupa del microbioma e dell’omeostasi cutanea quindi deve:

attività principali di un attivo pro microbioma ed omeostasi
  • aiutare i batteri a mantenere in salute il proprio biofilm e il pH della pelle
  • favorire una convivenza equilibrata fra le varie tipologie di batteri presenti
  • fornire adeguato nutrimento ai batteri presenti
  • stimolare la produzione di sostanze buone prodotte dai batteri stessi, sostanze fondamentali per la salute della pelle.

Come gli attivi Flower Tales amici del microbioma, in particolare l’EPS 15, il bio-fermentato post-biotico e l’avena colloidale fermentata Flower Tales.

Altre letture legate al microbioma e l’omeostasi cutanea

  • Vedi anche “Avena colloidale, perché è meglio quella biofermentata“.
  • Link esterni:
    • Vuoi sapere altro sul microbioma, trovi un ulteriore approfondimento a questo link “Clicca QUI”.


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