SCHEDA: COS’È UN TENSIOATTIVO?

Cos’è un tensioattivo?

cos'è un tensioattivo - molecola

Le sostanze che abbassano la tensione superficiale di un liquido sono chiamate w:tensioattivi o surfattanti (dall’inglese: surface-active agents). Ma cosa significa? Queste sostanze contengono molecole composte da una testa idrofila (per i solventi polari come l’acqua) e una coda idrofoba (affinità per i lipidi, rifugge l’acqua). In questo modo presentano un equilibrio tra proprietà lipofile ed idrofile e permettono di rimuovere lo sporco dalle superfici.

Sciolte in acqua le molecole si dispongono rispetto alla superficie del liquido con la testa idrofila verso l’acqua e la coda idrofoba verso la superficie esterna; quando quest’ultima è completamente occupata, le molecole di tensioattivo si associano fra di loro formando aggregati di dimensioni colloidali dette micelle. Quando incontrano sporcizia, queste molecole circondano le particelle e vi inseriscono la loro coda. Le code, infatti, hanno affinità per i grassi (come appunto lo sporco). Le teste idrofile attirano lo sporco verso l’acqua e contribuiscono a staccarlo dal substrato (in questo caso la nostra pelle). La corona di teste idrofile veicola le particelle di sporco nell’acqua, dove finiscono in sospensione per poi venire sciacquate via. Il substrato dello sporco (la cheratina della pelle o dei capelli) quando viene a contatto con l’acqua si carica negativamente, mentre lo sporco ha per lo più carica positiva – per questo motivo tende ad aderire alla pelle. L’immagine a destra fa capire in modo schematico cos’è un tensioattivo e com’è fatta una sua molecola.

cos'è un tensioattivo

Le molecole di tensioattivo avvolgono le particelle grasse dando alle loro superfici una carica elettrica uguale a quella del substrato e quindi provocando una repulsione (tra due cariche uguali) e il distacco della particella dal substrato.
Questo ci permette di capire che formazione di schiuma e azione detergente non sono strettamente collegati, ma anzi spesso un buon detergente forma poca schiuma mentre un detergente molto schiumogeno ha una limitata azione detergente. La schiuma ha soprattutto un effetto psicologico sul nostro utilizzo. A destra uno schema per capire come un tensioattivo agisce sullo sporco.

Oltre alla funzione schiumogena (espressione dell’emulsione d’aria nelle soluzioni e caratteristica dei tensioattivi anionici) i tensioattivi hanno anche funzione:

  • Imbibente – determina il grado di penetrazione della soluzione lavante nello strato idro-lipidico della pelle;
  • Deflocculante – determina il fatto che lo sporco, una volta asportato dall’epidermide, passi nella soluzione lavante e non si ridepositi sulla pelle;
  • Umettante – rappresenta la capacità del detergente di bagnare la superficie con cui viene a contatto ed è direttamente proporzionale all’efficacia lavante.

I tensioattivi possono essere anionici, cationici, anfoteri e non ionici, in base alla composizione chimica e alla carica elettica delle loro molecole. I tensioattivi più efficaci per la detersione sono quelli anionici, poiché si fissano allo sporco carico positivamente e sono respinti dal substrato cutaneo o capillare carico negativamente.

I tensioattivi cationici non sono adatti ad un’azione detergente: vengono infatti respinti dallo sporco; vengono utilizzati come condizionante dopo il lavaggio, perché richiamati dalla pelle o dai capelli carichi negativamente (quindi come balsamo). I tensioattivi anionici (ad esempio quelli contenuti nello shampoo) in eccesso producono carica elettrostatica sui capelli, che può essere annullata dall’applicazione successiva di tensioattivi cationici, i quali si fissano al capello con la testa idrofila e imprimono morbidezza e lucentezza con la coda lipofila che rimane all’esterno. I detergenti anfoteri e non ionici svolgono un’azione più blanda e attenuata, spesso complementare.

Tensioattivi anionici

Il primo tipo di tensioattivo anionico è il semplice sapone (sale alcalino di acidi grassi). Alla stessa famiglia appartengono però anche saponi modificati (sali alcalini di acidi grassi e si ottengono per idrolisi dei grassi e salificazione), eterosaponi, amido-saponi, sarcosinati (ottimi detergenti, ben tollerati, oltre che in shampoo e bagnoschiuma sono usati come componente schiumogena in dentifrici), acilglutamati (la tipolgia di detergente più fisiologico esistente), alchilarilsolfonati (molecola fortemente tensioattiva, usata in detersivi per stoviglie e purtroppo anche in bagnoschiuma in commercio perché fa molta schiuma), alchilsolfati (il principale è il laurilsolfato di sodio, usato sia come detergente nei dentifrici che come emulsionante) e infine gli alchiletossisolfati, i tensioattivi più utilizzati in assoluto in tutto il mondo, per shampoo e bagnoschiuma.

Tensioattivi anfoteri

Contengono entrambe le cariche (positiva e negativa) e presentano perciò una maggiore affinità con la pelle; di contro, hanno però un effetto detergente più attenuato: sono adatti all’igiene delle mani delicate, dei capelli sottili e dei bambini, o per l’igiene intima. Si dividono nelle famiglie delle betaine e delle imidazoline.

Tensioattivi cationici

Come si è detto, non sono tensioattivi detergenti ma fattori diselettrizzanti e condizionanti; si suddividono in particolare in sali di ammonio quaternario, sali di piridinio quaternario, sali di isochinolinio quaternario, sali di imidazolinio quaternario. Vengono impiegati come disinfettanti, antimicrobici, emulsionanti, cheratino condizionanti, defosforanti.

Tensioattivi non ionici

Si tratta perlopiù di ausiliari di detergenza, tra i loro vantaggi: migliorano l’atto lavante, accentuano l’effetto bagnante, sostengono la schiuma, solubilizzano più velocemente lo sporco, aumentano la tollerabilità della pelle verso il tensioattivo di base. Tra le tipologie, alchilolamidi (viscosizzanti e solubilizzanti, sostengono la schiuma); ossidi di amina (bagnanti e detergenti, sostengono la schiuma); ausiliari migliorativi (potere detergente, schiumogeno e tollerabilità) come ad esempio gli esteri del glucosio e del saccarosio; solubilizzanti come sorbitan monolaurato, ottilenonilfenolietossilati e gliceril monolaurato.


flower tales - cosmetica naturale fai da te
flower tales - cosmetica naturale fai da te
COMMENTA - flower tales - cosmetica naturale fai da te TORNA SU - flower tales - cosmetica naturale fai da te

2 pensieri su “SCHEDA: COS’È UN TENSIOATTIVO?

  1. Salve, mi chiamo Gianni è facci il collaboratore scolastico.
    Desidero sapere se *i TENZIOATTIVI NON IONICI e
    *SOLVENTI GLICOLI al 5% possono dare allergia o disturbi respiratori, visto che questi prodotti li uso quotidianamente per le pulizie.
    Tengo presente che sono affetto da (BPCO e ASMA BRONCHIALE)
    e CARDIOPATIA ISCHEMICA.
    Aspetto una vostra risposta.
    Grazie Gianni.

    • Flower Tales dice:

      Buongiorno, deve chiedere ad uno specialista non ad un blog di cosmesi naturale.

      Comunque.. Flower Tales adotta una politica contraria ai solventi glicolici.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

TORNA SU - flower tales - cosmetica naturale fai da te