OLI ESSENZIALI E NOTE OLFATTIVE

Gli oli essenziali vengono classificati in tre diversi gruppi a seconda del loro grado di volatilità, ovvero della persistenza del loro aroma: si differenziano per la velocità con cui l’olio tende ad evaporare se esposto all’aria. La classificazione discende dall’intuizione che ebbe Septimus Piesse nel diciannovesimo secolo di associare gli odori alle note di una scala musicale (ogni profumo corrispondeva ad un semitono); oggi rimangono per comodità solo tre gruppi, le note di testa (alte), di cuore (medie), di base o di fondo (basse). Questa distinzione serve per creare una profumazione finale armoniosa, che contenga una fragranza per ognuna di queste tre categorie. La volatilità determina infatti uno sviluppo temporale del profumo secondo la piramide olfattiva: le note di testa sono le prime ad essere percepite ma anche le prime a volatilizzarsi, seguono le note di cuore ed infine, dopo alcune ore, quelle di base. Per capire al meglio cos’è un olio essenziale leggere questo articolo.

Tipi di oli essenziali e note olfattive

  • Oli essenziali e note olfattiveNote di testa – si tratta degli oli essenziali più volatili: è la prima fragranza ad essere percepita dal nostro olfatto in una composizione profumata. Sono olii freschi e leggeri, dinamici, estroversi, odori intensi ma non persistenti (si attenuano in media dopo 15 minuti), adatti a chi cerca concentrazione ed in genere con azione stimolante. Per riprendere l’analogia con la scala di note musicali, si tratta del SI. Appartengono a questa categoria le note esperidate o agrumate, quelle marine o acquatiche e quelle atomatiche.

Arancio dolce e amaro, bergamotto, cajeput, canfora, cardamomo, carvi, cedro (frutto), citronella, cumino, estragone, eucalipto, lemongrass, limone, litsea, mandarino, menta piperita, petitgrain, pompelmo (la nota più alta o “acuta” fra tutte), verbena.

  • Note di cuore – sono la categoria intermedia tra gli olii essenziali più volatili e quelli più persistenti, si presentano in un secondo momento rispetto alle note di testa, sono intensi ma sensuali, avvolgenti e morbidi, resistono per due o tre ore circa ma di solito non oltre le quattro ore: sono le note più potenti, quelle che creano la scia o appunto il “cuore” di un profumo. Se dovessimo associarla alla nota musicale corrispondente, sarebbe un FA. Annoverano le fragranze fiorite, quelle verdi e quelle fruttate (essenza di pera, pesca, albicocca…). Hanno un azione riequilibrante e armonizzante a livello emozionale.

Achillea, alloro, anice, camomilla romana, camomilla blu, coriandolo, finocchio, gelsomino, geranio, issopo, lavanda, melissa, mimosa, mirto, mughetto, neroli, pino cembro, rosa, rosmarino, salvia, salvia sclarea, vaniglia, violetta, ylang-ylang.

  • Note di base (o di fondo) – l’ultima fragranza che si presenta è quella di questi olii essenziali, che sono calmanti, stabilizzanti, balsamici, con un aroma caldo e pesante, che non viene avvertito immediatamente ma può persistere anche per ventiquattrore; esprimono la personalità del profumo e sono probabilmente quelle che determinano la fedeltà ad una data composizione (oltre ad agire come fissativi per le altre componenti). Per riallacciarsi all’associazione musicale, corrisponde alla nota DO. Tra le note di questa categoria ci sono quelle legnose, muschiate, ambrate, orientali o di cuoio.

Abete rosso, angelica, basilico, benzoino, betulla, cannella, legno di cedro, chiodi di garofano, cipresso, elicriso, ginepro, incenso, iperico, legno di rosa, maggiorana, mirra, muschio, noce moscata, origano, patchouli, pepe nero, pino silvestre, sandalo, santoreggia, tea tree, timo, tuberosa, vetiver (la nota più grave tra quelle di base), zenzero.

Continuità fra le note olfattive:

Oli essenziali e note olfattiveNaturalmente si tratta di classificazioni convenzionali e non rigide, tanto che alcune note “di passaggio” possono essere definite di cuore-testa (ad esempio cardamomo, finocchio) e di base-cuore (ad esempio cedro, elicriso, legno di rosa, maggiorana, noce moscata, origano, zenzero).

Generalmente una composizione armoniosa è formata da:

  • 25-30% di olii essenziali di base
  • 10-15% di olii essenziali di cuore
  • 50-60% di olii essenziali di testa

Precauzioni d’uso sugli oli essenziali:

Quando si utilizzano w:gli oli essenziali , oltre alle generali precauzioni d’uso in presenza di sostanze potenzialmente irritanti (è consigliabile evitare di utilizzarli puri) è bene ricordare che alcuni hanno prerogative particolari o sono sconsigliate in gravidanza. In particolare:

  • oli foto sensibilizzanti (non devono essere usati se nelle 24 ore successive ci si esporrà al sole o a lampade abbronzanti): Angelica, Arancio amaro, Arancio dolce, Bergamotto, Cedro, Finocchio dolce, Limone, Mandarino, Pompelmo, Sandalo, Vaniglia, Verbena odorosa.
  • da evitare in gravidanza, durante l’allattamento e sui bambini piccoli: Anice, Basilico, Canfora, Cannella foglie, Cedro, Coriandolo, Galbano, Garofano chiodi, Ginepro bacche, Issopo, Maggiorana, Menta piperita, Mirra, Noce moscata, Origano, Patchouli, Rosmarino, Salvia,  Salvia sclarea, Timo rosso, Verbena odorosa, Zenzero
  •  da evitare su soggetti sofferenti di epilessia o convulsioni: Angelica, Basilico, Canfora, Cannella foglie, Cedro, Finocchio dolce, Issopo, Noce moscata, Rosmarino, Salvia.

Alcune informazioni sull’aromaterapia:

L’aromaterapia è il trattamento destinato al benessere dell organismo, tramite l uso corretto degli oli essenziali e note olfattive. Gli oli sono volatili e si diffondono nell’ambiente ed entrano in contatto con le vie olfattive, fino a giungere al sistema limbico che è la sede delle emozioni; in questo modo si avvertono sensazioni piacevoli. Gli oli essenziali sono ottimi usati sulla pelle, nel fornelletto degli aromi, nella vasca da bagno e nei massaggi. Le origini degli oli risalgono a migliaia di anni fa, inizialmente usati nei rituali religiosi e funerari. Nel Rinascimento erano conosciuti per le importanti proprietà medicinali durante le epidemie. Con l avvento della rivoluzione scientifica, l interesse verso la natura si affievolì dato che si iniziarono a studiare i componenti chimici dei profumi naturali per riprodurre quelli sintetici in laboratorio. Nel 1950 fu possibile riconoscere scientificamente il loro potere antisettico e la loro validità nel trattamento di svariato disagi.

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8 pensieri su “OLI ESSENZIALI E NOTE OLFATTIVE

  1. Ginger dice:

    Buon giorno.
    Desidero fare delle formulazioni per saponi da toilette sia con prodotti naturali che sintetici però vi chiedo se potete venirmi in aiuto, vorrei sapere se mi potete indicare un libro di prodotti chimici ove viene elencato le caratteristiche di tale prodotto, con nota e dove si può aquistare il prodotto ecc.
    So che esistevano due volumi un che trattava prodotti dalle conifere in generale e olii essenziali,
    E uno che trattava prodotti chimici come sopra elencato però non ricordo il titolo ne l’autore. SicOme
    Sono testi che ho consultato almeno 35 anni fa penso che ora ci sia di meglio, se potete aiutarmi mi fate un gran favore ringraziandovi distintamente vi saluto.

    • Francesca dice:

      Ciao Ginger, purtroppo non trattiamo libri, ti consigliamo di dare un occhio alle opere di Gianni Proserpio e in particolare “Manuale di cosmetologia. Per tutti i professionisti della bellezza”. A presto

  2. kikka dice:

    per fare una fragranza solida si segue lo stesso schema di note e le stesse percentuali?io vorrei fare una fragranza solida con gelsomino….cosa potrei abbinarci per non perdere la profumazione che amo e arrivare a ottenere un bouquet troppo legnoso o orientale nel finale di coda?…..grazie…

    • Flower Tales dice:

      La miscelazione su base alcolica del profumo è una pratica antichissima che si è tramandata per secoli fino ai giorni nostri. Gli antichi profumieri fiorentini e veneziani utilizzavano una combinazione di note olfattive aggiunte alla miscela in base alla loro volatilità al fine di raggiungere una fragranza bilanciata che avrebbe poi restituito, con ordine, le note stesse. Quando si odora un profumo (utilizzando la famosa tecnica del fazzoletto) si percepiscono le note olfattive in questo ordine: testa, cuore, fondo. Nella creazione del profumo quindi, proprio perché le note di testa sono le più volatili, vengono aggiunge alla fine, quelle di fondo e di cuore invece che hanno più corpo vengono aggiunte prima, partendo da quelle di fondo (ancor meno volatili di quelle di cuore).

  3. fabio dice:

    Salve, complimenti per il sito, volevo chiedervi se posso fare un profumo usando sia oli essenziali che oli vegetali.
    grazie buon lavoro

    • Flower Tales dice:

      Dipende da cosa si vuole ottenere, un profumo su base alcolica prevede l’aggiunta di oli essenziali lasciati maturare al fine di avere una fragranza unica, omogenea. Questo è per ottenere un profumo nel senso più comune del termine. Ovviamente ci sono diversi tipi di prodotti profumati.

      Con gli oli vegetali infatti, uniti sempre agli oli essenziali, si possono ottenere oli da massaggio profumati: si uniscono 3-4% (non superare il 5%) di olio essenziale ad uno o più oli vegetali pressati a freddo per esempio l’olio di mandorle dolci , jojoba, argan.

      Non si usano gli oli vegetali nei profumi a base alcolica.

      Grazie Fabio per gli apprezzamenti al sito e per l’interesse ai nostri argomenti e per aver utilizzato lo strumento “commenti” , ci permette di conoscere i dubbi dei visitatori di Flowertales.it e arricchire di contenuti i nostri articoli. Siamo anche su Facebook e su Instagram, due social con i quali si può rimanere sempre in contatto (tramite contenuti nuovi e diversi fra loro) con Flower Tales. A presto, grazie.

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